L’Arcadia in Brenta, libretto, Bonn, Rommerskirchen, 1757

 SCENA IX
 
 FABRIZIO e FORESTO e detti
 
 FABRIZIO
320Signor conte Bellezza, io mi consolo.
 FORESTO
 Ancor io ma di core.
 CONTE
 (Indiscreta fortuna!) Ma di che?
 FABRIZIO
 Il principe lei è
 per tutto questo dì d'Arcadia nostra.
 CONTE
325È gentilezza vostra,
 non già merito mio.
 FABRIZIO
 Anzi i meriti vostri a noi son noti
 e creato v'abbiam con tutti i voti.
 LINDORA
 Anch'io l'Arcadia lodo
330e d'esservi soggetta esulto e godo.
 CONTE
 Ah che più goderei
 il bramato piacer de' labbri miei.
 FORESTO
 A voi, principe degno,
 del suo rispetto in segno
335manda l'Arcadia vostra
 questo serto di fiori.
 LINDORA
 Ahi! Mi fate morir con questi odori.
 FABRIZIO
 Via, madama Lindora
 non li può sopportar.
 CONTE
                                         Deh riponete
340questo serto fatale.
 LINDORA
 Mi sento venir male.
 FABRIZIO
 Presto, presto, tabacco.
 LINDORA
                                            Sì, tabacco.
 FABRIZIO
 Prenda.
 LINDORA
                  È troppo granito,
 se lo prendo, potria maccarmi un dito.
 CONTE
345Questo è fino assai più.
 LINDORA
 Non mi piace, signor, va troppo in su.
 FORESTO
 (Ora l'aggiusto io.
 Con questa stranutiglia
 mi voglio divertir con chi ne piglia).
350Prenda, prenda di questo.
 È foglia schietta, schietta e leggierissima.
 LINDORA
 Questo, questo mi piace, obligatissima.
 FORESTO
 Commanda? (Il conte prende tabaco)
 CONTE
                            Mi fa grazia. (Prende tabaco)
 FORESTO
 E voi? (A Fabricio)
 FABRIZIO
                Mi fate onore. (Lo prende anche lui)
 FORESTO
355(Voglio rider di core,
 la stranutiglia vera
 li farà stranutar sino alla sera). (A parte)
 FABRIZIO
 
    Vada, vada. (A Lindora)
 
 CONTE
 
                             Anzi lei. (A Lindora)
 
 LINDORA
 
 Anzi lei. Vada. Eccì. (Stranuta)
 
 FABRIZIO, CONTE
 
360Viva, viva.
 
 LINDORA
 
                       Grazie. Eccì. (Stranuta forte)
 Ahi! Eccì. Ahi! Eccì. (Si getta a sedere)
 
 FABRIZIO
 
 Poverina!
 
 CONTE
 
                     Presto. Eccì. (Stranuta)
 
 FABRIZIO
 
 Che bel garbo! Son qua io.
 Forti. Eccì. (Stranuta)
 
 CONTE
 
                        Alto. Eccì. (Stranuta)
 
 LINDORA
 
365Aiutatemi... Eccì.
 
 CONTE
 
    Che tabacco... Eccì, eccì.
 
 FABRIZIO
 
 Maledetto... Eccì, eccì.
 
 A TRE
 
 Che tormento... che mi sento...
 più non posso, eccì, eccì.
 
 CONTE
 
370   Via madama, non è niente.
 
 FABRIZIO
 
 Che tabacco impertinente!
 
 LINDORA
 
 Aqua fresca per pietà. (S’alza)
 
 CONTE
 
    Vado a prenderla, eccì.
 
 FABRIZIO
 
 Ve la porto, eccì, eccì.
 
 LINDORA
 
375Il mio naso, la mia testa,
 il mio petto, eccì, eccì.
 
 CONTE
 
 V'è passato?
 
 LINDORA
 
                          Signorsì.
 
 FABRIZIO
 
 State meglio?
 
 LINDORA
 
                            Par di sì.
 
 A TRE
 
    Dunque andiamo in compagnia
380a goder con allegria
 dell'Arcadia il primo dì.
 
    Vada, vada. Eccì, eccì,
 maledetto tabaccaccio!
 Oh, che impaccio! Eccì, eccì.
 
 FABRIZIO, CONTE
 
385Favorisca...
 
 LINDORA
 
                        Signorsì.
 
 FABRIZIO, CONTE
 
 Faccia grazia...
 
 A TRE
 
                              Eccì, eccì.
 
 Fine dell’atto primo