L’Arcadia in Brenta, libretto, Milano, Ghislandi, 1758 (Novara)

 SCENA IV
 
 ROSANA e GIACINTO
 
 ROSANA
 Bei caratteri al certo.
 GIACINTO
                                         Anzi bellissimi.
 Io, che stolto non son, scelta ho per ninfa
 donna di senno e di beltà.
 ROSANA
                                                  Di grazia,
765non seguite anche voi quel vil costume
 di adular per piacere.
 GIACINTO
                                          Ah nol temete!
 Io vi stimo assai più che non credete.
 ROSANA
 Per or godo l'onore
 che siate mio pastore;
770ma terminata poi l'Arcadia nostra,
 pastorella non son, non son più vostra.
 GIACINTO
 Chi sa, se non sdegnate
 di chi v'adora il core,
 io per sempre sarò vostro pastore.
 ROSANA
775Felicissima Arcadia allor direi,
 se tutti i giorni miei
 lieta passar potessi al colle, al prato,
 col mio pastor, col mio Giacinto allato.
 
    Dirti, o dio, bell'idol mio,
780no non posso e tu lo vedi.
 Ah, rifletti ed a me credi
 che sul labbro parla il cor.