L’Arcadia in Brenta, libretto, Roma, Puccinelli, 1759

 FABRIZIO
80Servitore obbligato.
 BELLEZZA
 La fama ha publicato
 i pregi vostri con eroica tromba,
 l'eco intorno rimbomba
 il nome alto e sovrano
85di Fabrizio Fabron da Fabriano.
 FABRIZIO
 Servitore di lei.
 BELLEZZA
 Ed io pur bramarei,
 anzi sospirarei,
 benché il merito mio sia circoscritto,
90nel ruolo de' suoi servi essere ascritto.
 FABRIZIO
 Padrone, se bramasse
 riposar...
 BELLEZZA
                    Sì, signore,
 accettarò l'onore
 che l'arcisoprafina sua bontà
95gentilissimamente ora mi fa.
 FABRIZIO
 Vada pure. Pangrazio,
 servi questo signor.
 BELLEZZA
                                       L'esuberanza,
 anzi l'esorbitanza
 delle sue grazie, onde lei m'ha incatenato...
 FABRIZIO
100Vada, basta così.
 BELLEZZA
                                 Lasci che almeno...
 FABRIZIO
 Vada, per carità.
 BELLEZZA
                                 Non fia mai vero
 ch'io manchi al dover mio.
 FABRIZIO
 Vada lei, mio signore, o vado io.
 BELLEZZA
 
    Non s'incomodi... Io anderò...
105Presto presto tornarò...
 Sappia poi... Ma signor no,
 lei va in collera, perché?
 
    Caro signor Fabrizio,
 mi faccia ella il servizio.
110Si fermi un pochettino
 quanto che umil l'inchino,
 quanto li dico sole
 due semplici parole.
 Ma come se ne va,
115non faccia, resti qua.
 Partir lei oibò oibò...
 Non s'incomodi, io anderò. (Parte)