L’Arcadia in Brenta, libretto, Genova, Tarigo, 1764

 SCENA VIII
 
 Madama LINDORA, poscia il CONTE con uno speziale con vari medicamenti
 
 LINDORA
 Io l'amo, è ver, ma non vo' dirlo adesso,
 vo' sostener la gravità del sesso.
 CONTE
 Eccovi lo spezial, signora mia,
1200ed ha mezza con lui la spezieria.
 LINDORA
 Il cordiale! (Al conte)
 CONTE
                        Il cordiale. (Allo speziale) Ecco il cordiale. (A madama)
 LINDORA
 Mezzo voi, mezzo io.
 CONTE
                                        Io non ho male.
 LINDORA
 Quando si serve dama,
 ricusar non si può.
 CONTE
1205Dite ben, dite bene, io beverò. (Ne getta mezzo in un bicchiere e lo beve; poi dà il resto a Lindora)
 LINDORA
 È gagliardo?
 IL CONTE
                          Un po' troppo.
 LINDORA
 Ne vo' assaggiar un poco,
 ah no no, non lo voglio, è tutto foco,
 datemi l'elixir.
 IL CONTE
                              Eccolo qui.
 LINDORA
1210Bevetene voi prima in quel bicchiere.
 IL CONTE
 Ma io...
 LINDORA
                 Ma voi non siete cavagliere.
 IL CONTE
 Vi domando perdono.
 Vi servo, io bevo e cavaglier io sono.
 LINDORA
 Vi piace?
 IL CONTE
                     Niente affatto.
1215Mi ha posto un mongibel nel corpo mio.
 LINDORA
 Dunque, quand'è così, non lo vogl'io.
 IL CONTE
 Ed io intanto l'ho preso.
 LINDORA
                                              Ohimè, mi sento
 lo stomaco pesante.
 Ha portato il purgante?
 IL CONTE
                                              Sì, madama,
1220è questo un solutivo
 ch'è molto operativo;
 e se voi vi sentite indigestione
 in poch'ore farà l'operazione.
 LINDORA
 Lasciatelo veder.
 IL CONTE
                                  Eccolo.
 LINDORA
                                                 È troppo
1225per lo stomaco mio.
 Mezzo voi il beverete e mezzo io.
 IL CONTE
 Bisogno non ne ho.
 LINDORA
                                      Che importa questo?
 Prendetelo e bevete,
 se cavaglier voi siete.
 IL CONTE
1230Beverò, beverò, sì, madamina.
 (Ella ha mal ed io prendo medicina).
 LINDORA
 Oibò, nausea mi fa; no, non lo voglio.
 IL CONTE
 Io sento un grande imbroglio
 nello stomaco mio.
 LINDORA
1235Conte, soffrite voi che soffro anch'io.
 IL CONTE
 
    Sì, madama, io soffrirò;
 ma mi sento un certo che,
 deh ch'io vada permettete,
 attendete, io tornerò.