L’Arcadia in Brenta, libretto, Venezia, Savioli, 1770

 SCENA IV
 
 ROSANNA, GIACINTO, FABRIZIO e FORESTO
 
 FABRIZIO
 Io rimango incantato.
 FORESTO
 Signor, che cosa è stato!
190Se comanda seder, si serva pure.
 Oh questa sì ch'è bella!
 Io non voglio star senza pastorella. (Contrafacendo a Fabrizio)
 FABRIZIO
 Ancor voi mi burlate?
 FORESTO
 Io burlarvi? Pensate.
195Siete l'amico mio più fido e caro;
 ma se manca il denaro,
 vi giuro in fede mia
 che tutti ce n'andiamo in compagnia. (Parte)
 FABRIZIO
 Andate col malan ch'il ciel vi dia.
200Ma signora Rosanna,
 che dite voi! Che dite voi, Giacinto,
 del parlar di Lauretta?
 GIACINTO
                                            E non vedete
 ch'ella si prende spasso?
 FABRIZIO
 Corpo di satanasso!
205Cospettonon di Bacco.
 Se me n'ha dette un sacco!
 ROSANNA
 Eppure il di lei sdegno
 parmi d'amore un segno.
 La femmina talora
210scaltra finge odiar quel che più adora.
 FABRIZIO
 Possibile che m'ami
 e così mi strapazzi?
 ROSANNA
                                       Io ve lo giuro,
 statene pur sicuro.
 Più volte l'amor suo m'ha confidato.
215Arde per voi.
 FABRIZIO
                           Che amor indiavolato!
 GIACINTO
 È ver? (Piano a Rosanna)
 ROSANNA
                 (Mi prendo spasso). (A Giacinto)
 Sapete la cagione
 ch'or la rese furiosa?
 Perch'è di me gelosa.
 FABRIZIO
                                         Or la capisco.
220Ma che motivo ha mai
 d'ingelosir di voi?
 ROSANNA
                                    Gli affetti miei
 ho confidati a lei.
 FABRIZIO
 Dunque voi pur mi amate?
 ROSANNA
 Purtroppo è ver.
 FABRIZIO
                                 Bellezze fortunate! (Toccandosi il viso)
225Giacinto, che ne dite?
 Forse v'ingelosite?
 GIACINTO
                                     Niente affatto.
 Io non sono sì matto;
 s'ella v'ama, signor, io vado via,
 che non voglio impazzir per gelosia.
 
230   D'un amante è gran follia
 impazzir per gelosia.
 S'una donna è di me stanca,
 non mi manca altra beltà.
 
    Per la donna chi s'affanna,
235chi s'adira assai s'inganna;
 già si sa che invan si spera
 una vera fedeltà.