L’Arcadia in Brenta, libretto, Venezia, Savioli, 1770

1080che ordinar mi sia data
 la mia colanzioncina praticata.
 FABRIZIO
 E in che consiste la sua colazione?
 LINDORA
 Per esempio un pizzone,
 due quaglie, una pernice, un francolino,
1085una mezza bottiglia di buon vino.
 FABRIZIO
 Mia cara madamina,
 io vi posso esibir la polentina.
 LINDORA
 Sentite, tante e tante
 che fan le schizignose, come me,
1090mangian la polentina, se ve n’è.
 
 SCENA III
 
 Il CONTE e detti
 
 CONTE
 Nostro eroe, nostro nume,
 giacché nel principato
 ancor per questo dì fui confermato,
 impongo che si faccia
1095una solenne strepitosa caccia.
 I cacciator son lesti,
 sono i cani ammaniti, altro non resta
 che il generoso core
 d’ospite così degno
1100supplisca dal suo canto al grande impegno.
 FABRIZIO
 Come sarebbe a dir?
 CONTE
                                         Poco e polito.
 Un sferico pasticcio,
 due volatili alessi,
 un quadrupede arrosto,
1105torta, latte, insalata e pochi frutti
 e poi il di lei buon cor contenta tutti.
 FABRIZIO
 Ah, non vuol altro? Sì, sarà servito.
 Stamane il desinar sarà compito.
 
 SCENA IV
 
 FORESTO e detti
 
 FORESTO
 Signor Fabrizio.
 FABRIZIO
                                 Ebben, che c’è di nuovo?
 FORESTO
1110È un’ora che vi cerco e non vi trovo.
 Dove diavolo è
 il rosolio, il caffè?
 Giacinto ne vorria, Rosana il chiede
 e un cane che lo porti non si vede.
 FABRIZIO
1115Oh cancaro, mi spiace! Presto presto.
 Pancrazio, dove sei?
 Apri l’orecchio bene.
 Servi questi signori come conviene.
 
 SCENA V
 
 Il CONTE, madama LINDORA, LAURETTA e FORESTO
 
 CONTE
 Generoso è Fabrizio.
 LINDORA
                                         È di buon core.
 LAURA
1120Per le ninfe d’Arcadia è un buon pastore.
 FORESTO
 Signori miei, disingannar vi voglio.
 Il povero Fabrizio è disperato,
 egli s’è rovinato.
 Ordina di gran cose ma stamane
1125non ha due soldi da comprarsi un pane.
 LAURA
 Ma la mia cioccolata?
 FORESTO
 Per stamattina è andata.
 CONTE
 La caccia e il desinar?
 FORESTO
                                           Convien sospendere
 finché si trovin quei che voglion spendere.
 LINDORA
1130Ma il cappon vi sarà?
 FORESTO
                                          No certamente.
 LINDORA
 Come viver potrò senza ristoro?
 Ahimè, che languidezza! Io manco, io moro.
 CONTE
 Ah madama, madama,
 eccovi samperiglie,
1135spirito di melissa,
 acqua della regina,
 estratto di canella soprafina.
 LINDORA
 V’è alcuna spezieria?
 FORESTO
                                         Sì, mia signora.
 LINDORA
 Deh fatemi il piacer, contino mio,
1140andatemi a pigliare
 della polvere d’oro,
 un cordiale di perle,
 un elexir gemmato
 con qualche solutivo delicato.
 CONTE
1145Per servirvi, madama, in un istante,
 pongo lo sprone al cor, l’ali alle piante.
 
 SCENA VI
 
 Madama LINDORA, LAURETTA e FORESTO
 
 LAURA
 Eh madamina mia,
 so io che vi vorria
 perché ogni vostro mal fosse guarito.
 LINDORA
1150E che mai vorrebbe?
 LAURA
                                         Un bel marito.
 
 SCENA VII
 
 FORESTO e LINDORA
 
 FORESTO
 Ma che vuol dir che spesso
 vi vengon svenimenti?
 LINDORA
                                            Io ve lo dico
 appunto come sta. Finto ho svenir
 per obbligare il conte,
1155che è tutto complimenti,
 a bevere per me i medicamenti.
 FORESTO
 Siete brava da vero.
 LINDORA
                                       Io tale sono
 qual esser dee al mondo
 una donna di brio, lieta e gioconda.
 FORESTO
1160Ma eccolo ch’egli viene.
 Ello v’ama il meschino e lo beffate?
 LINDORA
 Io fo così. Sian belli o siano brutti
 per prendermi piacer li burlo tutti.
 
 SCENA VIII
 
 Madama LINDORA, poi il CONTE con un speziale con vari medicamenti
 
 CONTE
 Eccovi lo spezial, signora mia,
1165ed ha mezzo con lui la spezieria.
 LINDORA
 Il cordiale.
 CONTE
                       Ecco il cordiale.
 LINDORA
 Mezzo voi, mezzo io.
 CONTE
                                        Io non ho male.
 LINDORA
 Quando si serve dama,
 ricusar non si può.
 CONTE
1170Dite bene, dite ben, io beverò.
 LINDORA
 È gagliardo?
 CONTE
                          Un po’ troppo.
 LINDORA
 Ne vuo’ assaggiar un poco,
 ah no no, non lo voglio, è tutto foco.
 Datemi l’elexir.
 CONTE
                                Eccolo qui.
 LINDORA
1175Bevetene voi prima in quel bichiere.
 CONTE
 Ma io...
 LINDORA
                 Ma voi non siete cavaliere.
 CONTE
 Vi domando perdono,
 vi servo, bevo e cavaliere io sono.
 LINDORA
 Vi piace?
 CONTE
                     Niente affatto.
1180M’ha posto un mongibel nel corpo mio.
 LINDORA
 Dunque, quando è così, non lo voglio io.
 CONTE
 Ed intanto l’ho preso.
 LINDORA
                                          Ohimè, mi sento
 lo stomaco pesante.
 Ha portato il purgante?
 CONTE
                                              Sì, madama,
1185è questo un solutivo
 che è molto operativo
 e se voi vi sentite indigestione,
 in poch’ore farà l’operazione.
 LINDORA
 Lasciatelo veder.
 CONTE
                                  Eccolo.
 LINDORA
                                                 È troppo