Achille in Sciro, libretto, Roma, Corradi, 1771

 SCENA PRIMA
 
 Aspetto esteriore di magnifico tempio dedicato a Bacco, donde si scende per spaziosa scala: scuopresi dal sinistro lato fra le distanze che lasciano fra loro le numerose colonne, il bosco sacro alla deità suddetta ed al destro la marina di Sciro dove poi approderanno alcune navi. La gran piazza comparirà tutta ingombrata da liete schiere di baccanti: scenderanno dal tempio e verranno a poco a poco avanzandosi Deidamia ed Achille in abito feminile.
 
 DEIDAMIA ed ACHILLE ad un improviso suono di trombe che odesi in lontano verso la marina s’arrestan tutti in attitudine di timore riguardando verso il mare.
 
 DEIDAMIA
 Udisti? (Ad Achille)
 ACHILLE
                  Udii.
 DEIDAMIA
                              Chi temerario ardisce
 turbar col suon profano
 dell'orgie venerate il rito arcano?
 ACHILLE
 Non m'ingannai. Lo strepito sonoro
5parte dal mar. Ma non saprei... Non veggo
 che vuol dir, chi lo muove... Ah principessa
 eccone la cagion. Due navi, osserva,
 vengono a questo lido.
 DEIDAMIA
                                           Aimè!
 ACHILLE
                                                         Che temi?
 Son lungi ancor. (Compariscono in lontano due navi. Sentisi di nuovo il suono delle trombe suddette; tutti partono fuggendo, toltone Achille e Deidamia)
 DEIDAMIA
                                  Fuggiam.
 ACHILLE
                                                      Perché?
 DEIDAMIA
                                                                       Non sai
10che d'infami pirati
 tutto è infestato il mar? Così rapite
 fur le figlie infelici
 al re d'Argo e di Tiro. Ignori forse
 la recente di Sparta
15perdita ingiuriosa? E che ne freme
 invan la Grecia e che domanda invano
 l'infida sposa al predator troiano?
 Chi sa che ancora in quelle
 insidiose navi... Oh dei! Vien meco.
 ACHILLE
20Di che temi, mia vita? Achille è teco.
 DEIDAMIA
 Taci.
 ACHILLE
             E se teco è Achille...
 DEIDAMIA
                                                   Ah taci, alcuno (Guardandosi intorno)
 potrebbe udirti; e se scoperto sei
 son perduta, ti perdo. E che direbbe
 il genitor deluso! Una donzella
25sai che ti crede e si compiace e ride
 del nostro amor; ma che sarà, se mai,
 solo in pensarlo io moro,
 se mai scopre che in Pirra Achille adoro?
 ACHILLE
 Perdona, è vero.