Artaserse, libretto, Venezia, Buonarigo, 1730

 che veniste voi meco io bramerei.
 GIACINTO
 Non ricuso l’onor che voi mi fate.
 ROSANNA
 Anzi, se non sdegnate,
 quando nella mia casa voi sarete
1270io farovvi padrone e disporrete.
 GIACINTO
 Io, Rosanna, perché?
 ROSANNA
                                         Perché se veri
 son que’ detti di ieri...
 Basta, di più non dico.
 GIACINTO
 Sì, mia cara, v’intendo;
1275e da voi sol la mia fortuna attendo. (Parte)
 
 SCENA XI
 
 ROSANNA
 
 ROSANNA
 Giacinto ha un certo brio
 che piace al genio mio.
 Per lui a poco a poco
 m’accese un dolce foco in seno amore.
1280L’amo, l’adoro e gli ho donato il core.
 
    Principiai amar per gioco
 e d’amor il cor m’accesi;
 già m’alletta il dolce foco
 e maggiore ognor si fa.
 
 SCENA ULTIMA
 
 Giardino che termina al fiume Brenta, in cui evvi il burchiello che attende la compagnia dell’Arcadia.
 
 FABRIZIO, poi FORESTO, poi ROSANNA, poi GIACINTO, poi madama LINDORA, poi LAURETTA e per ultimo il CONTE
 
 FABRIZIO
1285No, non vo’ che si dica
 ch’io abbia avuto di grazia
 d’andar in casa d’altri
 dopo aver rovinata casa mia.
 Vo’ fuggir la vergogna e scampar via. (S’incontra in Foresto)
 FORESTO
1290Dove, signor Fabrizio?
 FABRIZIO
 Vado a far un servizio.
 Aspettatemi qui, che adesso torno. (Vuol andar da una parte e s’incontra in Rosanna)
 ROSANNA
 Cercato ho ogni contorno,
 alfin v’ho ritrovato,
1295signor Fabrizio amato,
 degnatevi venir in casa mia.
 FABRIZIO
 Con buona grazia di vusignoria. (Vuol andar da un altro lato e s’incontra in Giacinto)
 GIACINTO
 Fermatevi, signore,
 fateci quest’onore,
1300venite da Rosanna a star con noi.
 FABRIZIO
 Aspettate un pocchino e son con voi. (Si volta da una parte e incontra madama Lindora)
 LINDORA
 Dove correte?
 FABRIZIO
                             (Oh bella!) (Vuol andare dall’altra e incontra Lauretta)
 LAURA
 Dove n’andate?
 FABRIZIO
                                (Oh buona!) (Vuol ritirarsi per un altro lato e incontra il conte)
 IL CONTE
 Voi siete prigionier, non vi movete.
 FABRIZIO
1305Che vi venga la rabbia a quanti siete.
 FORESTO
 Orsù, signor Fabrizio,
 permettete ch’io parli; ognuno sa
 che siete un galantuomo,
 che siete rovinato,
1310che non v’è più rimedio! Ognun vi prega
 che venghiate con noi; se ricusate,
 superbia e non virtù voi dimostrate.
 ROSANNA
 Vi supplico.
 LINDORA
                         Vi prego.
 LAURA
                                            Vi scongiuro.
 IL CONTE