Achille in Sciro, libretto, Roma, Corradi, 1771

 SCENA X
 
 ULISSE e poi ARCADE.
 
 ULISSE
 O il desio di trovarlo
 per tutto mel dipinge o Pirra è Achille.
 Peleo ne' suoi verd'anni
240quel volto avea, me ne rammento. E poi
 quel parlar... quegli sguardi... È ver. Ma Ulisse
 fidarsi ancor non dee. Posso ingannarmi.
 E quando ei sia, pria di parlar bisogna
 più cauto il tempo, il loco,
245le circostanze esaminar. Felice
 è in suo camin di rado
 chi varca i fiumi e non ne tenta il guado.
 Tardi, finch'è maturo,
 il gran colpo a scoppiar ma sia sicuro.
 ARCADE
250Ulisse.
 ULISSE
                Arcade! E in queste
 stanze t'inoltri?
 ARCADE
                                Entrar ti vidi e venni
 su l'orme tue.
 ULISSE
                            Che raccogliesti intanto?
 ARCADE
 Poco, o signor; sol che Nearco è giunto
 in questa terra or compie l'anno; ha seco
255una figlia gentil; mostra per essa
 la real principessa
 straordinario amor.
 ULISSE
                                       Come s'appella?
 ARCADE
 Pirra.
 ULISSE
              Pirra!
 ARCADE
                            E per lei Nearco ha loco
 fra' reali ministri.
 ULISSE
                                    E questo è poco?
 ARCADE
260Ma ciò che giova?
 ULISSE
                                   Ah mio fedel, facciamo
 gran viaggio a momenti. Odi e dirai.