Artaserse, libretto, Mannheim, Pierron, 1751

 FORESTO
 Signori miei, desingannarvi voglio.
1170Il povero Fabrizio è disperato.
 Egli s’è rovinato.
 Ordina di gran cose ma stamane
 non ha due soldi da comprarsi un pane.
 LAURETTA
 Ma la mia cioccolata?
 FORESTO
1175Per stamattina è andata.
 CONTE
 La caccia e il desinar?
 FORESTO
                                           Convien sospendere
 fin che si trovin quei che voglion spendere.
 LINDORA
 Ma il piccione vi sarà?
 FORESTO
                                            No, certamente.
 LINDORA
 Come viver potrò senza ristoro?
1180Ahimè! Che languidezza! Io manco, io moro.
 CONTE
 Ah! Madama, madama,
 eccovi sampereglie,
 spirito di melissa,
 acqua della regina,
1185estratto di canella soprafina.
 LINDORA
 V’è alcuna spezieria?
 CONTE
                                         Sì, mia signora.
 LINDORA
 Deh fatemi il piacer, contino mio.
 Andatemi a pigliare
 della polvere d’oro,
1190un cordiale di perle,
 un elexir gemmato
 con qualche solutivo delicato.
 CONTE
 Per servirvi, madama, in un instante,
 pongo lo sprone al cor, l’ali alle piante. (Parte)
 
 SCENA VI
 
 Madama LINDORA, LAURETTA e FORESTO
 
 LAURETTA
1195Eh madamina mia,
 so io che vi vorria
 perché ogni vostro mal fosse guarito.
 LINDORA
 E che mai vi vorrebbe?
 LAURETTA
                                             Un bel marito.
 
 Aria
 
    Le fanciulle giovanette
1200son soggette a certi mali
 ma non hanno gli speciali
 la ricetta che vi vuol.
 
    Altro recipe si richiede,
 un amante giovanetto
1205d’ogni mal sanar la puol. (Parte)
 
 SCENA VII
 
 Madama LINDORA e FORESTO
 
 FORESTO
 Che ne dite, madama? La ricetta
 piacevi di Lauretta?