Artaserse, libretto, Mannheim, Pierron, 1751

 s’egli è stato un bagian, sarà suo danno.
 
 Aria
 
1285   Non voglio affani al core,
 non vuo’ pensar a guai,
 non ci ho pensato mai
 e non ci penserò.
 
    Io son d’un certo umore
1290che par che mesta sia
 e pur malinconia
 dentro il cor mio non ho. (Parte)
 
 SCENA X
 
 ROSANNA e GIACINTO
 
 ROSANNA
 Giacinto, il tutto è pronto,
 preparato è il burchiello,
1295mandati avanti ho i servitori miei,
 che veniste voi meco io bramerei.
 GIACINTO
 Non ricuso onor che voi mi fate.
 ROSANNA
 Anzi, se non sdegnate,
 quando nella mia casa voi sarete,
1300farovi il padron e disporrete.
 GIACINTO
 Io! Perché?
 ROSANNA
                        Perché se veri
 son questi detti d’ieri...
 Basta... Di più non dico.
 GIACINTO
 Sì, mia cara, v’intendo,
1305da voi sola la mia fortuna attendo.
 
 SCENA XI
 
 ROSANNA sola
 
 ROSANNA
 
 Giacinto è un certo brio
 che piace al genio mio,
 per lui, a poco a poco,
 m’accesse un dolce foco in seno amore,
1310l’amo, l’adoro e gl’ho donato il core.
 
    Principiai amar per gioco
 e d’amar il cor m’accesi,
 già m’alletta il dolce foco
 e maggior ognor sarà.
 
1315   Tra il piacer e fra i deletti
 oggi naque il mio tormento
 ma d’amar io non mi pento,
 perché spero alfin pietà.
 
 SCENA ULTIMA
 
 Giardino che termina al fiume Brenta, in cui evvi il burchiello che attende la compagnia dell’Arcadia.
 
 FABRIZIO, poi FORESTO, poi GIACINTO, poi madama LINDORA, poi LAURETTA e per ultimo il CONTE
 
 FABRIZIO
 No, non vuo’ che si dica
1320ch’io abbia avuto di grazia
 d’andar in casa d’altri
 dopo aver rovinato casa mia.
 Vuo’ fugir la vergogna e scampar via. (S’incontra in Foresto)
 FORESTO