Antigono: concordanza dei pezzi chiusi
Antigono

Università di Siena

Pietro Metastasio
Niccolò Jommelli

Antigono

Progetto Andrea Chegai

Cura dei testi verbali Francesco Del Bravo

Antigono: concordanza dei pezzi chiusi
I 1 «Di vantarsi ha ben ragione» (3+4)
ISMENE
        Di vantarsi ha ben ragione
     del suo cor, de' propri affetti
     chi dispone a suo piacer.
        Ma in amor gli alteri detti
     non son degni assai di fede.
     Libertà co' lacci al piede
     vanta spesso il prigionier.
L, Dresda, s. n., 1744 uguale
L, Dresda, s. n., 1744, D-LEm
L, Venezia, Bettinelli, 1745
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1780
I 5 «Io non so se amor tu sei» (4+4)
        Io non so se amor tu sei
     che penar così mi fai;
     ma se amor tu fossi mai
     ah nasconditi nel sen.
        Sento sì che dolce affetto
     discacciarti io non potei.
     Sento e pure in questo petto
     che tu mora io voglio almen.
L, Dresda, s. n., 1744 4 versi variati
L, Dresda, s. n., 1744, D-LEm
L, Venezia, Bettinelli, 1745
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1780
I 8 «Tu m'involasti un regno» (4+4)
        Tu m'involasti un regno,
     hai d'un trionfo il vanto;
     ma tu mi cedi intanto
     l'impero di quel cor.
        Ci esamini il sembiante
     dica ogni fido amante
     chi più d'invidia è degno,
     se il vinto o il vincitor.
L, Dresda, s. n., 1744 uguale
L, Dresda, s. n., 1744, D-LEm
L, Venezia, Bettinelli, 1745
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1780
I 10 «Meglio rifletti al dono» (4+4)
        Meglio rifletti al dono
     d'un vincitor regnante,
     ricordati l'amante
     ma non scordarti il re.
        Chi si ritrova in trono
     di rado invan sospira
     e dall'amore all'ira
     lungo il cammin non è.
L, Dresda, s. n., 1744 uguale
L, Dresda, s. n., 1744, D-LEm
L, Venezia, Bettinelli, 1745
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1780
I 13 «Nembo irato oscura il giorno» (5+4)
        Nembo irato oscura il giorno,
     odo intorno la tempesta
     e del fulmin che minaccia
     dalla valle alla foresta
     sento l'eco risuonar.
        Dei pietosi in tanti affanni
     non vien men la mia costanza,
     s'anco un raggio di speranza
     in voi scorgo balenar.
L, Dresda, s. n., 1744 «Contro il destin, che freme»
L, Dresda, s. n., 1744, D-LEm
L, Venezia, Bettinelli, 1745 «Contro il destin che freme»
L, Parigi, Quillau, 1755 «Contro il destin, che freme»
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1780
II 1 «Di due ciglia il bel sereno» (3+3)
        Di due ciglia il bel sereno
     spesso intorbida il rigore;
     ma non sempre è crudeltà.
        Ogni bella intende appieno
     quanto aggiunga di valore
     il ritegno alla beltà.
L, Dresda, s. n., 1744 uguale
L, Dresda, s. n., 1744, D-LEm
L, Venezia, Bettinelli, 1745
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1780
II 2 «Sai qual ardor m'accende» (4+4)
        Sai qual ardor m'accende,
     vedi che a te mi fido;
     dal tuo bel cor dipende
     la pace del mio cor.
        A me che i voti tuoi
     scorsi pietoso al lido,
     pietà negar non puoi,
     se mai provasti amor.
L, Dresda, s. n., 1744 uguale
L, Dresda, s. n., 1744, D-LEm
L, Venezia, Bettinelli, 1745
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1780
II 3 «Basta così; ti cedo» (4+4)
        Basta così; ti cedo.
     Qual mi vorrai son io;
     ma per pietà lo chiedo,
     non dimandar perché.
        Tanto sul voler mio
     chi ti donò d'impero,
     non osa il mio pensiero,
     né men cercar fra sé.
L, Dresda, s. n., 1744 uguale
L, Dresda, s. n., 1744, D-LEm
L, Venezia, Bettinelli, 1745
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1780
II 4 «Se vi piace o giusti dei» (5+5)
DEMETRIO
        Se vi piace o giusti dei
     la mia bella fedeltà,
     sostenete per pietà
     i sinceri affetti miei,
     la costanza del mio cor.
        Questo mio non è dolore
     ma può ben dal cor d'un figlio
     per l'amato genitore
     il piacer guidare al ciglio
     qualche lagrima talor.
L, Dresda, s. n., 1744 «Piango, è ver; ma non procede»
L, Dresda, s. n., 1744, D-LEm
L, Venezia, Bettinelli, 1745
L, Parigi, Quillau, 1755 «Piango, è ver, ma non procede»
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1780
II 8 «Perché due cori insieme» (4+4)
        Perché due cori insieme
     sempre non leghi Amore?
     E quando sciogli un core
     l'altro non sciogli ancor?
        A chi non vuoi contento
     perché lasciar la speme,
     per barbaro alimento
     d'un infelice ardor?
L, Dresda, s. n., 1744 uguale
L, Dresda, s. n., 1744, D-LEm
L, Venezia, Bettinelli, 1745
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1780
II 11 «Sfogati o ciel se ancora» (4+4)
        Sfogati o ciel se ancora
     hai fulmini per me,
     che oppressa ancor non è
     la mia costanza.
        Sì, reo destin, finora,
     posso la fronte alzar
     e intrepido mirar
     la tua sembianza.
L, Dresda, s. n., 1744 uguale
L, Dresda, s. n., 1744, D-LEm
L, Venezia, Bettinelli, 1745
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1780
II 12 «Non temer, non son più amante» (2+2+4+3)
        Non temer, non son più amante,
     la tua legge, ho già nel cor.
BERENICE
        Per pietà da questo istante
     non parlar mai più d'amor.
DEMETRIO
        Dunque addio... Ma tu sospiri.
BERENICE
     Vanne addio. Perché t'arresti?
DEMETRIO
     Ah per me tu non nascesti.
BERENICE
     Ah non nacqui, oh dio, per te.
A DUE
        Che d'Amor nel vasto impero
     si ritrovi un duol più fiero
     no possibile non è.
L, Dresda, s. n., 1744 +2 versi
L, Dresda, s. n., 1744, D-LEm
L, Venezia, Bettinelli, 1745 uguale
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1780
III 1 «Di' che ricuso il trono» (4+4)
ANTIGONO
        Di' che ricuso il trono,
     di' che pietà non voglio,
     che in carcere, che in soglio
     l'istesso ognor sarò.
        Che della sorte ormai
     uso agl'insulti io sono,
     che a vincerla imparai,
     quando mi lusingò.
L, Dresda, s. n., 1744 uguale
L, Dresda, s. n., 1744, D-LEm
L, Venezia, Bettinelli, 1745
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1780
III 2 «Che pretendi Amor tiranno» (4+4)
        Che pretendi Amor tiranno;
     ai più barbari martiri
     tutti or deggio i miei sospiri,
     non ne resta un sol per te.
        Non parlar d'un incostante;
     or son figlia e non amante;
     e non merita il mio affanno
     chi pietà non ha di me.
L, Dresda, s. n., 1744 uguale
L, Dresda, s. n., 1744, D-LEm
L, Venezia, Bettinelli, 1745
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1780
III 3 «Guerrier che i colpi affretta» (4+4)
        Guerrier che i colpi affretta,
     trascura il suo riparo
     e spesso al nudo acciaro
     offre scoperto il sen.
        Guerrier che l'arte intende,
     dell'ira che l'accende,
     raro i consigli accetta
     o gli sospende almen.
L, Dresda, s. n., 1744 uguale
L, Dresda, s. n., 1744, D-LEm
L, Venezia, Bettinelli, 1745
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1780
III 5 «Benché giusto, a vendicarmi» (4+4)
        Benché giusto, a vendicarmi
     il mio sdegno invan m'alletta
     troppo cara è la vendetta,
     quando costa una viltà.
        Già di te con più bell'armi
     il mio cor vendetta ottiene;
     nello sdegno che ritiene,
     nella vita che ti diè.
L, Dresda, s. n., 1744 uguale
L, Dresda, s. n., 1744, D-LEm
L, Venezia, Bettinelli, 1745
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1780
III 6 «Parto, non ho costanza» (4+4)
        Parto, non ho costanza
     al tuo dolor ben mio,
     lascia ch'io parta, addio,
     fedele al genitor.
        Ombra innocente allora
     a te farò ritorno,
     potrò girarti intorno
     ombra innocente allor.
L, Dresda, s. n., 1744 «Già che morir degg'io»
L, Dresda, s. n., 1744, D-LEm
L, Venezia, Bettinelli, 1745
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1780
III 7 «Non partir bell'idol mio» (3)
        Non partir bell'idol mio!
     Per quell'onda all'altra sponda
     voglio anch'io - passar con te.
L, Dresda, s. n., 1744 uguale
L, Dresda, s. n., 1744, D-LEm
L, Venezia, Bettinelli, 1745
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1780
III 7 «Perché, se tanti siete» (4+4)
        Perché, se tanti siete
     che delirar mi fate,
     perché, non m'uccidete
     affanni del mio cor.
        Crescete, oh dio, crescete,
     finché mi porga aita,
     con togliermi di vita
     l'eccesso del dolor.
L, Dresda, s. n., 1744 uguale
L, Dresda, s. n., 1744, D-LEm
L, Venezia, Bettinelli, 1745
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1780
III 10 «Padre, sposa, ah dunque insieme» (3+3+6+4+2)
DEMETRIO
        Padre, sposa, ah dunque insieme
     adorar potravvi il core
     e innocente il cor sarà!
ANTIGONO
        Figlio amato.
BERENICE
                                                        Amata speme.
ANTIGONO, BERENICE A DUE
     Chi negar potrebbe amore
     a sì bella fedeltà.
ISMENE, ALESSANDRO, CLEARCO A TRE
        Se mostrandovi crudeli,
     fausti numi, altrui beate;
BERENICE, DEMETRIO, ANTIGONO A TRE
     se tai gioie, o fausti cieli,
     minacciando altrui donate;
TUTTI A SEI
     oh minaccie fortunate
     oh pietosa crudeltà!
BERENICE
        Per contento, io mi rammento
     de' passati affanni miei.
DEMETRIO
     Io la vostra intendo, o dei,
     nella mia felicità.
BERENICE, DEMETRIO A DUE
        Io la vostra intendo, o dei,
     nella mia felicità.
L, Dresda, s. n., 1744 uguale
L, Dresda, s. n., 1744, D-LEm
L, Venezia, Bettinelli, 1745
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1780