Nitteti: concordanza dei pezzi chiusi
Nitteti

Università di Siena

Pietro Metastasio
Niccolò Jommelli

Nitteti

Progetto Andrea Chegai

Cura dei testi verbali Antonella D’Ovidio

Nitteti: concordanza dei pezzi chiusi
I 1 «Sono in mar; non veggo sponde» (4+4)
        Sono in mar; non veggo sponde;
     mi confonde il mio periglio.
     Ho bisogno di consiglio,
     di soccorso e di pietà.
        Improvvisa è la tempesta
     né mi resta aita alcuna,
     se al furor della fortuna
     m'abbandona l'amistà.
L, Madrid, s. n., 1756 uguale
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
I 2 «Se il labbro nol dice» (4+4)
        Se il labbro nol dice,
     ti parla il sembiante
     d'amico costante,
     di servo fedel.
        Che farsi palese
     almen con l'imprese
     per esser felice
     sol brama dal ciel.
L, Madrid, s. n., 1756 uguale
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
I 4 «Se d'amor, se di contento» (4+4)
SAMMETE
        Se d'amor, se di contento
     a quei detti, oh dio! non moro,
     è portento, o mio tesoro,
     è virtù di tua beltà.
        Del piacer manco all'eccesso;
     ma un tuo sguardo in un momento
     poi ravviva il core oppresso
     dalla sua felicità.
L, Madrid, s. n., 1756 uguale
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
I 5 «Non ho il core all'arti avvezzo» (4+4)
        Non ho il core all'arti avvezzo;
     non v'è ben per me sincero,
     se comprar si deve a prezzo
     d'innocenza e di candor.
        Qual acquisto è che ristori
     dall'angustie, da' timori,
     dal disprezzo di sé stesso,
     dall'accuse d'un rossor.
L, Madrid, s. n., 1756 uguale
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
I 6 «Si scordi i suoi tiranni» (4+4+4)
CORO
        Si scordi i suoi tiranni,
     sollevi il ciglio afflitto,
     ponga in oblio l'Egitto
     gli affanni che provò.
PARTE DEL CORO
        Se il cielo è più sereno,
     se fausti raggi or spande,
     Amasi il giusto, il grande
     è l'astro che spuntò.
CORO
        Si scordi i suoi tiranni,
     sollevi il ciglio afflitto,
     ponga in oblio l'Egitto
     gli affanni che provò.
L, Madrid, s. n., 1756 +8 versi
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
I 7 «Già vendicato sei» (4+4)
NITTETI
        Già vendicato sei;
     già tua conquista io sono;
     più non t'invidio il trono,
     padre t'adoro e re.
        Tutto dai fausti dei,
     tutto or l'Egitto attenda
     e in me frattanto apprenda
     che può sperar da te.
L, Madrid, s. n., 1756 uguale
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
I 8 «Tutte finor dal cielo» (4+4)
        Tutte finor dal cielo
     incominciai le imprese;
     e tutte il ciel cortese
     le secondò finor.
        Ah sia propizio a questa
     ei che di fé, di zelo
     le belle idee mi desta,
     ei che mi vede il cor.
L, Madrid, s. n., 1756 uguale
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
I 10 «Sì, ti credo, amato bene» (3+3+2+2+4)
BEROE
        Sì, ti credo, amato bene,
     son tranquilla e in quella fronte
     veggo espresso il tuo bel cor.
SAMMETE
        Se mi credi, amato bene,
     d'ogni rischio io vado a fronte
     né tremar mi sento il cor.
BEROE
        Non lasciarmi, o mio tesoro.
SAMMETE
     Tutta in pegno hai la mia fé.
A DUE
        Ah sovvengati ch'io moro,
     se il destin t'invola a me.
        Compatite il nostro ardore
     voi bell'alme innamorate;
     e il poter d'un primo amore
     ricordatevi qual è.
L, Madrid, s. n., 1756 uguale
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
II 1 «Povero cor tu palpiti» (4+4)
BEROE
        Povero cor tu palpiti
     né a torto in questo dì
     tu palpiti così,
     povero core!
        Si tratta, oh dio! di perdere
     per sempre il caro ben
     che di sua mano in sen
     m'impresse amore.
L, Madrid, s. n., 1756 uguale
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
II 5 «Puoi vantar le tue ritorte» (4+4)
        Puoi vantar le tue ritorte,
     fortunato prigioniero,
     tu che amore hai condottiero
     sul cammin della virtù.
        Tu non dei, com'è la sorte
     di color che amore inganna,
     arrossir d'una tiranna,
     vergognosa servitù.
L, Madrid, s. n., 1756 uguale
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
II 7 «Per costume, o mio bel nume» (4+4)
        Per costume, o mio bel nume,
     ad amar te solo appresi
     e quel dolce mio costume
     diventò necessità.
        Nel bel foco in cui m'accesi
     arderò per fin ch'io mora;
     non potrei volendo ancora
     non serbarti fedeltà.
L, Madrid, s. n., 1756 uguale
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
II 8 «Mi sento il cor trafiggere» (4+4)
        Mi sento il cor trafiggere;
     presso a morir son io
     e non ritrovo, oh dio!
     chi mi trafigge il cor.
        Non so dove mi volgere;
     indarno i numi invoco;
     e il duolo a poco a poco
     degenera in furor.
L, Madrid, s. n., 1756 uguale
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
II 10 «Men bramosa di stragi funeste» (3+3)
        Men bramosa di stragi funeste
     va scorrendo l'armene foreste
     fiera tigre che i figli perdè.
        Arde d'ira, di rabbia delira,
     smania, freme, non ode, non mira
     che le furie che porta con sé.
L, Madrid, s. n., 1756 assente
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
II 11 «Se fra gelosi sdegni» (4+4)
        Se fra gelosi sdegni
     v'è alcun che soffra e taccia,
     deh per pietà m'insegni
     come si può tacer.
        Come si tiene ascoso
     quell'impeto geloso
     che tutti esprime in faccia
     i moti del pensier.
L, Madrid, s. n., 1756 uguale
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
II 13 «Guardami, padre amato» (10+4)
SAMMETE
        Guardami, padre amato...
AMASI
     Lasciami, figlio ingrato.
BEROE
     Amor ti dia consiglio...
AMASI
     È troppo ingrato il figlio.
SAMMETE
     Ingrato ah non son io.
BEROE
     Eccede il tuo rigor.
A TRE
     In quante parti, oh dio!
     mi si divide il cor.
SAMMETE
     Signor, de' falli miei
     sai la cagion qual è.
BEROE
        Non ti scordar che sei
     pria genitor che re.
AMASI
     (In tal cimento, oh dei!
     chi mai si vide ancor).
L, Madrid, s. n., 1756 uguale
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
III 3 «Se un tenero disprezza» (4+4)
AMASI
        Se un tenero disprezza
     pietoso padre in me,
     d'un giudice e d'un re
     soffra il rigore.
        Sarebbe or debolezza
     d'Amasi la pietà;
     Amasi non avrà
     questo rossore.
L, Madrid, s. n., 1756 uguale
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
III 4 «Sì, mio core, intendo, intendo» (4+4)
        Sì, mio core, intendo, intendo,
     tu contrasti e ti lamenti;
     tu sospiri e mi rammenti
     la tua cara servitù.
        No, mio cor, fra' tuoi martiri
     che sospiri io non contendo,
     purché siano i tuoi sospiri
     un trofeo della virtù.
L, Madrid, s. n., 1756 uguale
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
III 5 «Bramai di salvarti» (4+4)
        Bramai di salvarti;
     già salvo ti vedo.
     Dal ciel più non chiedo;
     mi basta così.
        Vuoi grato mostrarti?
     Del duol tuo funesto
     procura che questo
     sia l'ultimo dì.
L, Madrid, s. n., 1756 uguale
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
III 8 «Decisa è la mia sorte» (4+4)
        Decisa è la mia sorte;
     tutto cangiò d'aspetto;
     più non mi trovo in petto
     né speme, né timor.
        La vita ormai, la morte,
     il trono o le ritorte
     indifferente oggetto
     divennero al mio cor.
L, Madrid, s. n., 1756 uguale
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
III 9 «Temerario è ben chi vuole» (3+3)
CORO
        Temerario è ben chi vuole
     prevenir la sorte ascosa,
     preveder dall'alba il dì.
        Chi sperar poteva il sole,
     quando l'alba procellosa
     questo giorno partorì?
L, Madrid, s. n., 1756 uguale
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781