Attilio Regolo: concordanza dei pezzi chiusi
Attilio Regolo

Università di Siena

Pietro Metastasio
Niccolò Jommelli

Attilio Regolo

Progetto Andrea Chegai

Cura dei testi verbali Lorenzo Mattei

Attilio Regolo: concordanza dei pezzi chiusi
I 1 «Tu sei figlia e lodo anch'io» (4+4)
LICINIO
        Tu sei figlia e lodo anch'io
     il pensier del genitore;
     ma ricordati ben mio
     qualche volta ancor di me.
        Non offendi, o mia speranza,
     la virtù del tuo bel core,
     rammentando la costanza
     di chi vive sol per te.
L, Friedrichstadt, Harpeter, 1750 uguale
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
I 2 «Mi crederai crudele» (4+4)
        Mi crederai crudele,
     dirai che fiero io sia;
     ma giudice fedele
     sempre il dolor non è.
        M'affliggono i tuoi pianti;
     ma non è colpa mia,
     se quel che giova a tanti,
     solo è dannoso a te.
L, Friedrichstadt, Harpeter, 1750 uguale
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
I 4 «Goda con me s'io godo» (4+4)
        Goda con me s'io godo
     l'oggetto di mia fé;
     come penò con me,
     quand'io penai.
        Provi felice il nodo
     in cui l'avvolse amor;
     assai tremò finor,
     sofferse assai.
L, Friedrichstadt, Harpeter, 1750 uguale
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
I 5 «Se più felice oggetto» (4+4)
        Se più felice oggetto
     occupa il tuo pensiero,
     taci; non dirmi il vero;
     lasciami nell'error.
        È pena che avvelena
     un barbaro sospetto;
     ma una certezza è pena
     che opprime affatto un cor.
L, Friedrichstadt, Harpeter, 1750 uguale
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
I 6 «Sol può dir che sia contento» (4+4)
        Sol può dir che sia contento
     chi penò gran tempo invano,
     dal suo ben chi fu lontano
     e lo torna a riveder.
        Si fan dolci in quel momento
     e le lagrime e i sospiri;
     le memorie de' martiri
     si convertono in piacer.
L, Friedrichstadt, Harpeter, 1750 uguale
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
I 7 «Tu sprezzator di morte» (4+4)
        Tu sprezzator di morte
     dai per la patria il sangue;
     ma il figlio suo più forte
     perde la patria in te.
        Se te domandi esangue,
     molto da lei domandi;
     d'anime così grandi
     prodigo il ciel non è.
L, Friedrichstadt, Harpeter, 1750 uguale
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
I 8 «Non perdo la calma» (4+4)
        Non perdo la calma
     fra ceppi e gli allori;
     non va sino all'alma
     la mia servitù.
        Combatte i rigori
     di sorte incostante
     in vario sembiante
     l'istessa virtù.
L, Friedrichstadt, Harpeter, 1750 uguale
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
I 9 «Ah se ancor mia tu sei» (4+4)
AMILCARE
        Ah se ancor mia tu sei,
     come trovar sì poco
     sai negli sguardi miei
     quel ch'io non posso dir.
        Io, che nel tuo bel foco
     sempre fedel m'accendo,
     mille segreti intendo,
     cara, da un tuo sospir.
L, Friedrichstadt, Harpeter, 1750 uguale
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
I 10 «Mi parea del porto in seno» (4+4)
        Mi parea del porto in seno
     chiara l'onda, il ciel sereno;
     ma tempesta più funesta
     mi respinge in mezzo al mar.
        M'avvilisco, m'abbandono;
     e son degna di perdono,
     se pensando a chi la desta
     incomincio a disperar.
L, Friedrichstadt, Harpeter, 1750 uguale
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
I 11 «Sempre è maggior del vero» (4+4)
        Sempre è maggior del vero
     l'idea d'una sventura
     al credulo pensiero
     dipinta dal timor.
        Chi stolto il mal figura
     affretta il proprio affanno
     ed assicura un danno
     quando è dubbioso ancor.
L, Friedrichstadt, Harpeter, 1750 uguale
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
II 1 «Ah se provar mi vuoi» (4+4)
PUBLIO
        Ah se provar mi vuoi
     chiedimi o padre il sangue;
     e tutto, a' piedi tuoi,
     padre lo verserò.
        Ma che un tuo figlio istesso
     debba volerti oppresso!
     Gran genitor perdona
     tanta virtù non ho.
L, Friedrichstadt, Harpeter, 1750 uguale
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
II 2 «Oh qual fiamma di gloria, d'onore» (3+3)
        Oh qual fiamma di gloria, d'onore
     scorrer sento per tutte le vene
     alma grande parlando con te.
        No; non vive sì timido core
     che in udirti con quelle catene
     non cambiasse la sorte d'un re.
L, Friedrichstadt, Harpeter, 1750 uguale
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
II 4 «Taci; non è romano» (4+4)
REGOLO
       Taci; non è romano
     chi una viltà consiglia.
     Taci; non è mia figlia
     chi più virtù non ha.
        Or sì de' lacci il peso
     per vostra colpa io sento;
     or sì la mia rammento
     perduta libertà.
L, Friedrichstadt, Harpeter, 1750 uguale
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
II 5 «Da voi cari lumi» (6+4)
        Da voi cari lumi
     dipende il mio stato;
     voi siete i miei numi,
     voi siete il mio fato;
     a vostro talento
     mi sento cangiar.
        Ardir m'ispirate
     se lieti splendete;
     se torbidi siete
     mi fate tremar.
L, Friedrichstadt, Harpeter, 1750 uguale
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
II 6 «Se più fulmini vi sono» (4+4)
        Se più fulmini vi sono,
     ecco il petto avversi dei;
     me ferite, io vi perdono;
     ma salvate il genitor.
        Un'immaggine di voi
     in quell'alma rispettate;
     un esempio a noi lasciate
     di costanza e di valor.
L, Friedrichstadt, Harpeter, 1750 uguale
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
II 8 «Non tradir la bella speme» (4+4)
        Non tradir la bella speme
     che di te donasti a noi;
     sul cammin de' grandi eroi
     incomincia a comparir.
        Fa' ch'io lasci un degno erede
     degli affetti del mio core,
     che di te, senza rossore,
     io mi possa sovvenir.
L, Friedrichstadt, Harpeter, 1750 uguale
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
II 10 «Se minor è in noi l'orgoglio» (4+4)
        Se minor è in noi l'orgoglio,
     la virtù non è minore;
     né per noi la via d'onore
     è un incognito sentier.
        Lungi ancor dal Campidoglio
     vi son alme a queste uguali;
     pur del resto de' mortali
     han gli dei qualche pensier.
L, Friedrichstadt, Harpeter, 1750 uguale
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
II 11 «Non è la mia speranza» (4+4)
        Non è la mia speranza
     luce di ciel sereno;
     di torbido baleno
     è languido splendor.
        Splendor che in lontananza
     nel comparir si cela,
     che il rischio, oh dio, mi svela
     ma non lo fa minor.
L, Friedrichstadt, Harpeter, 1750 uguale
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
II 12 «S'espone a perdersi» (4+4)
        S'espone a perdersi
     nel mare infido
     chi l'onde instabili
     solcando va.
        Ma quel sommergersi
     vicino al lido,
     è troppo barbara
     fatalità.
L, Friedrichstadt, Harpeter, 1750 uguale
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
III 2 «Fidati pur; rammento» (4+4)
        Fidati pur; rammento
     che nacqui anch'io romano.
     Al par di te mi sento
     fiamme di gloria in sen.
        Mi niega, è ver la sorte
     le illustri tue ritorte;
     ma se le bramo invano,
     so meritarle almen.
L, Friedrichstadt, Harpeter, 1750 uguale
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
III 3 «Sì, lo confesso» (6+6)
PUBLIO
        Sì, lo confesso,
     morir mi sento.
     Ma questo istesso
     crudel tormento
     è il più bel merito
     del mio valor.
        Qual sacrificio
     padre farei,
     se fosse il vincere
     gli affetti miei
     opra sì facile
     per questo cor?
L, Friedrichstadt, Harpeter, 1750 uguale
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
III 4 «Fa' pur l'intrepido» (4+4)
AMILCARE
        Fa' pur l'intrepido;
     m'insulta audace;
     chiama pur barbara
     la mia pietà.
        Sul Tebro Amilcare
     t'ascolta e tace;
     ma presto in Africa
     risponderà.
L, Friedrichstadt, Harpeter, 1750 uguale
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
III 6 «Io son padre e nol sarei» (3+3)
REGOLO
        Io son padre e nol sarei,
     se lasciassi a' figli miei
     un esempio di viltà.
        Come ogn'altro ho core in petto;
     ma vassallo è in me l'affetto;
     ma tiranno in voi si fa.
L, Friedrichstadt, Harpeter, 1750 uguale
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
III 7 «Vuol tornar la calma in seno» (3+3)
ATTILIA
        Vuol tornar la calma in seno,
     quando in lagrime si scioglie
     quel dolor che la turbò.
        Come torna il ciel sereno
     quel vapor che i rai gli toglie,
     quando in pioggia si cangiò.
L, Friedrichstadt, Harpeter, 1750 uguale
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
III 8 «Ceder l'amato oggetto» (4+4)
        Ceder l'amato oggetto
     né spargere un sospiro
     sarà virtù; l'ammiro;
     ma non la curo in me.
        Di gloria un'ombra vana
     in Roma è il solo affetto;
     ma l'alma mia romana,
     lode agli dei, non è.
L, Friedrichstadt, Harpeter, 1750 uguale
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781
III 10 «Ah! frenate il pianto imbelle» (4+4)
        Ah! frenate il pianto imbelle!
     Non è ver: non vado a morte;
     vo del fato e delle stelle
     della sorte a trionfar.
        Vado, il fin de' giorni miei,
     ad ornar di nuovi allori;
     vo, di tanti miei sudori,
     tutto il frutto a conservar.
L, Friedrichstadt, Harpeter, 1750 «Onor di questa sponda»
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Parigi, Hérissant, 1781 assente