Artaserse: collazione
Artaserse

Università di Siena

Pietro Metastasio
Niccolò Jommelli

Artaserse

Progetto Andrea Chegai

Cura dei testi verbali Antonella D’Ovidio, Francesco Del Bravo, Lorenzo Mattei

 ARBACE
1Addio.
MANDANE
             Sentimi Arbace.
ARBACE
                                           Ah, che l'aurora,
2adorata Mandane, è già vicina;
3e se mai noto a Serse
4fosse ch'io venni in questa reggia ad onta
5del barbaro suo cenno, in mia difesa
6a me non bastarebbe
7un trasporto d'amor che mi consiglia;
8non bastarebbe a te d'essergli figlia.
 MANDANE
9Saggio è il timor. Questo real soggiorno
10periglioso è per te; ma puoi di Susa
11fra le mura restar. Serse ti vuole
12esule dalla reggia,
13ma non dalla città. Non è perduta
14ogni speranza ancor. Sai che Artabano
15il tuo gran genitore
16regola a voglia sua di Serse il core,
17che a lui di penetrar sempre è permesso
18ogn'interno recesso
19dell'albergo real, che 'l mio germano
20Artaserse si vanta
21dell'amicizia tua. Cresceste insieme
22di fama e di virtù. Voi sempre uniti
23vide la Persia alle più dubbie imprese
24e l'un dall'altro ad emularsi apprese.
25Ti ammirano le schiere,
26il popolo t'adora e nel tuo braccio
27il più saldo riparo aspetta il regno;
28avrai fra tanti amici alcun sostegno.
 ARBACE
29Ci lusinghiamo, o cara. Il tuo germano
30vorrà giovarmi invano; ove si tratta
31la difesa d'Arbace, egli è sospetto
32non men del padre mio; qualunque scusa
33rende dubbiosa alla credenza altrui
34nel padre il sangue e l'amicizia in lui.
35L'altra turba incostante
36manca de' falsi amici, allor che manca
37il favor del monarca. Oh quanti sguardi,
38che mirai rispettosi, or soffro alteri!
39Onde che vuoi che io speri? Il mio soggiorno
40serve a te di periglio, a me di pena;
41a te perché di Serse
42i sospetti fomenta, a me che deggio
43vicino a' tuoi bei rai
44trovarmi sempre e non vederti mai.
45Giacché il nascer vassallo
46colpevole mi fa, voglio, ben mio,
47voglio morire o meritarti. Addio.
 MANDANE
48Crudel! Come hai costanza
49di lasciarmi così?
ARBACE
                                Non sono, o cara,
50il crudel non son io. Serse è il tiranno,
51l'ingiusto è il padre tuo.
MANDANE
                                           Di qualche scusa
52egli è degno però, quando ti niega
53le richieste mie nozze. Il grado... il mondo...
54la distanza fra noi... Chi sa che a forza
55non simuli fierezza e che in segreto
56pietoso il genitore
57forse non disapprovi il suo rigore?
 ARBACE
58Potea senza oltraggiarmi
59negarti a me; ma non dovea da lui
60discacciarmi così, come s'io fossi
61un rifiuto del volgo, e dirmi vile,
62temerario chiamarmi. Ah principessa,
63questo disprezzo io sento
64nel più vivo del cor. Se gli avi miei
65non distinse un diadema, in fronte almeno
66lo sostennero a' suoi. Se in queste vene
67non scorre un regio sangue, ebbi valore
68di serbarlo al suo figlio. I suoi produca,
69non i merti degli avi. Il nascer grande
70è caso e non virtù, che se ragione
71regolasse i natali e dasse i regni
72solo a colui ch'è di regnar capace,
73forse Arbace era Serse e Serse Arbace.
 MANDANE
74Con più rispetto in faccia a chi t'adora,
75parla del genitor.
ARBACE
                               Ma quando soffro
76un'ingiuria sì grande e che m'è tolta
77la libertà d'un innocente affetto,
78se non fo che lagnarmi, ho gran rispetto.
 MANDANE
79Perdonami; io comincio
80a dubitar dell'amor tuo. Tant'ira
81mi desta a meraviglia.
82Non spero che 'l tuo core
83odiando il genitore, ami la figlia.
 ARBACE
84Ma quest'odio, o Mandane
85è argomento d'amor; troppo mi sdegno,
86perché troppo t'adoro e perché penso
87che costretto a lasciarti
88forse mai più ti rivedrò, che questa
89fors'è l'ultima volta... Oh dio tu piangi!
90Ah non pianger ben mio; senza quel pianto
91son debole abbastanza; in questo caso
92io ti voglio crudel, soffri ch'io parta;
93la crudeltà del genitore imita.
 MANDANE
94Ferma, aspetta; ah mia vita!
95Io non ho cor che basti
96a vedermi lasciar; partir vogl'io;
97addio mio ben.
ARBACE
                            Mia principessa addio.
 MANDANE
98        Conservati fedele,
99     pensa ch'io resto e peno
100     e qualche volta almeno
101     ricordati di me.
102        Ch'io per virtù d'amore
103     parlando col mio core
104     ragionerò con te.

Collazione sinottica

La collazione sinottica esegue il confronto verso per verso fra due testimoni. Per attivarla scegliere l'atto, la scena, una redazione nell'elenco di sinistra e una nella casella Collaziona con...


Collazione analitica

Permette di seguire contemporaneamente in tutte le fonti, precedenti o successive, le vicende di uno o più versi di un testimone preso in esame. Sono disponibili tre diverse presentazioni dei risultati:

  • collazione con tutti i testimoni: i versi della scena selezionata a sinistra sono confrontati nella colonna di destra, in forma sintetica, con tutti gli altri testimoni; i riscontri sono ordinati secondo la tipologia delle varianti; per attivare questa modalità scegliere a sinistra redazione, atto e scena e a destra Collaziona con... TUTTI I TESTIMONI;

  • collazione con i soli testimoni variati: i versi della scena selezionata a sinistra sono confrontati nella colonna di destra con i soli testimoni che presentano variazioni, ma in forma più estesa e con maggiore dettaglio rispetto alla precedente; per attivarla scegliere nella tendina di destra Collaziona con... I TESTIMONI VARIATI;

  • collazione per verso singolo: nella colonna di destra sono elencati tutti i testimoni in ordine cronologico e di ciascuno è rappresentata la situazione, in forma estesa e con ampio dettaglio; poiché unisce le caratteristiche delle due presentazioni precedenti (elenco di tutti i testimoni e massimo dettaglio), la tabella risulta molto ampia e pertanto è limitata al singolo verso, che sarà scelto direttamente con un clic sulla colonna di sinistra.