Alessandro nell’Indie: concordanza dei pezzi chiusi
Alessandro nell’Indie

Università di Siena

Pietro Metastasio
Niccolò Jommelli

Alessandro nell’Indie

Progetto Andrea Chegai

Cura dei testi verbali Antonella D’Ovidio

Alessandro nell'Indie: concordanza dei pezzi chiusi
I 2 «Vedrai con tuo periglio» (4+3)
        Vedrai con tuo periglio
     di questa spada il lampo
     come baleni in campo
     sul ciglio al donator.
        Conoscerai chi sono;
     ti pentirai del dono;
     ma sarà tardi allor.
L, Roma, Zempel e de Mey, 1730 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755, I
L, Parigi, Quillau, 1755, II
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, I
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, II
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1776
L, Hérissant, 1780
I 3 «Vil trofeo d'un'alma imbelle» (4+3)
        Vil trofeo d'un'alma imbelle
     è quel ciglio allor che piange.
     Io non venni infino al Gange
     le donzelle a debellar.
        Ho rossor di quegli allori
     che non han fra' miei sudori
     comminciato a germogliar.
L, Roma, Zempel e de Mey, 1730 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755, I
L, Parigi, Quillau, 1755, II
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, I
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, II
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1776
L, Hérissant, 1780
I 4 «Chi vive amante sai che delira» (3+4)
        Chi vive amante sai che delira;
     spesso si lagna; sempre sospira;
     né d'altro parla che di morir.
        Io non mi affanno, non mi querelo,
     giammai tiranno non chiamo il cielo:
     dunque il mio core d'amor non pena
     o pur l'amore non è martir.
L, Roma, Zempel e de Mey, 1730 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755, I
L, Parigi, Quillau, 1755, II
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, I
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, II
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1776
L, Hérissant, 1780
I 5 «O sugli estivi ardori» (6+5)
        O sugli estivi ardori
     placida al sol riposa
     o sta fra l'erbe e i fiori
     la pigra serpe ascosa,
     se non la preme il piede
     di ninfa o di pastor.
        Ma se calcar si sente,
     a vendicarsi aspira;
     e su l'acuto dente
     il suo veleno e l'ira
     tutta raccoglie allor.
L, Roma, Zempel e de Mey, 1730 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755, I
L, Parigi, Quillau, 1755, II
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, I
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, II
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1776
L, Hérissant, 1780
I 6 «Se mai più sarò geloso» (3)
        Se mai più sarò geloso,
     mi punisca il sacro nume
     che dell'India è domator.
L, Roma, Zempel e de Mey, 1730 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755, I
L, Parigi, Quillau, 1755, II
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, I
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, II
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1776
L, Hérissant, 1780
I 9 «Se possono tanto» (6+4)
        Se possono tanto
     due luci vezzose
     son degne di pianto
     le smanie gelose
     d'un'alma infelice,
     d'un povero cor.
        S'accenda un momento,
     chi sgrida, chi dice,
     che vano è il tormento,
     che ingiusto è il timor.
L, Roma, Zempel e de Mey, 1730 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755, I
L, Parigi, Quillau, 1755, II assente
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, I uguale
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, II assente
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1776
L, Hérissant, 1780
I 11 «Voi che adorate il vanto» (6+6)
        Voi che adorate il vanto
     di semplice beltà,
     non vi fidate tanto
     di chi mentir non sa:
     che l'innocenza ancora
     sempre non è virtù.
        Mentisca pur e finga
     colei che m'arde il seno
     che almeno mi lusinga
     che non mi toglie almeno
     la liberta d'odiarla
     quando infedel mi fu.
L, Roma, Zempel e de Mey, 1730 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755, I
L, Parigi, Quillau, 1755, II «Ah colei che m'arde il seno»
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, I uguale
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, II «Ah colei che m'arde il seno»
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1776 uguale
L, Hérissant, 1780 «Ah, colei che m'arde il seno»
I 16 «Se mai turbo il tuo riposo» (3+7+6)
        Se mai turbo il tuo riposo,
     se m'accendo ad altro lume,
     pace mai non abbia il cor.
CLEOFIDE
        Se mai più sarò geloso,
     mi punisca il sacro nume
     che dell'India è domator.
PORO
     Infedel, questo è l'amore?
CLEOFIDE
     Menzogner, questa è la fede?
A DUE
     Chi non crede al mio dolore
     che lo possa un dì provar.
PORO
        Per chi perdo, o giusti dei,
     il riposo de' miei giorni!
CLEOFIDE
     A chi mai gli affetti miei,
     giusti dei, serbai finora!
A DUE
     Ah si mora e non si torni
     per l'ingrata / a sospirar. / per l'ingrato
L, Roma, Zempel e de Mey, 1730 +1 verso, 1 verso variato
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755, I
L, Parigi, Quillau, 1755, II
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, I
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, II
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1776 uguale
L, Hérissant, 1780 +1 verso, 1 verso variato
II 5 «Sommi dei, se giusti siete» (3)
A DUE
        Sommi dei, se giusti siete,
     proteggete il bel desio
     d'un amor così pudico.
L, Roma, Zempel e de Mey, 1730 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755, I
L, Parigi, Quillau, 1755, II assente
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, I uguale
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, II assente
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1776
L, Hérissant, 1780
II 8 «Digli ch'io son fedele» (4+5)
        Digli ch'io son fedele,
     digli ch'è il mio tesoro,
     che m'ami, ch'io l'adoro,
     che non disperi ancor.
        Digli che la mia stella
     spero placar col pianto,
     che lo consoli intanto
     l'immagine di quella
     che vive nel suo cor.
L, Roma, Zempel e de Mey, 1730 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755, I
L, Parigi, Quillau, 1755, II
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, I
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, II
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1776
L, Hérissant, 1780
II 9 «Destrier, che all'armi usato» (6+4)
        Destrier, che all'armi usato
     fuggì dal chiuso albergo,
     scorre la selva, il prato,
     agita il crin sul tergo
     e fa co' suoi nitriti
     le valli risuonar.
        Ed ogni suon che ascolta
     crede che sia la voce
     del cavalier feroce
     che l'anima a pugnar.
L, Roma, Zempel e de Mey, 1730 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755, I
L, Parigi, Quillau, 1755, II
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, I
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, II
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1776
L, Hérissant, 1780
II 11 «S'è ver che t'accendi» (6+6)
        S'è ver che t'accendi
     di nobili ardori,
     conserva, difendi
     la bella che adori
     e siegui ad amarla,
     ch'è degna d'amor.
        Di qualche mercede
     se indegno non sono,
     la man che lo diede
     rispetta nel dono.
     Non altro ti chiede
     il tuo vincitor.
L, Roma, Zempel e de Mey, 1730 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755, I
L, Parigi, Quillau, 1755, II
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, I
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, II
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1776
L, Hérissant, 1780
II 12 «Se il ciel mi divide» (4+6)
       Se il ciel mi divide
     dal caro mio sposo,
     perché non m'uccide
     pietoso il martir?
        Divisa un momento
     dal dolce tesoro,
     non vivo, non moro;
     ma provo il tormento
     d'un viver penoso,
     d'un lungo morir.
L, Roma, Zempel e de Mey, 1730 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755, I
L, Parigi, Quillau, 1755, II
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, I
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, II
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1776
L, Hérissant, 1780
II 13 «Se viver non poss'io» (4+4)
        Se viver non poss'io
     lungi da te, mio bene,
     lasciami almen, ben mio,
     morir vicino a te.
        Che, se partissi ancora,
     l'alma faria ritorno;
     e non so dirti allora
     quel che farebbe il piè.
L, Roma, Zempel e de Mey, 1730 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755, I
L, Parigi, Quillau, 1755, II
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, I
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, II
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1776
L, Hérissant, 1780
II 14 «Fra tutte le pene» (6+4)
        Fra tutte le pene
     v'è pena maggiore?
     sono presso al mio bene,
     sospiro d'amore,
     e dirgli non oso:
     «Sospiro per te».
        Mi manca il valore
     per tanto soffrire
     mi manca l'ardire
     per chieder mercé.
L, Roma, Zempel e de Mey, 1730 assente
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755, I
L, Parigi, Quillau, 1755, II
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, I
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, II
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1776 uguale
L, Hérissant, 1780 assente
III 4 «Se troppo crede al ciglio» (6+6)
        Se troppo crede al ciglio
     colui che va per l'onde,
     invece del naviglio,
     vede partir le sponde,
     giura che fugge il lido
     e pur così non è.
        Se troppo al ciglio crede
     fanciullo al fonte appresso,
     scherza con l'ombra e vede
     moltiplicar se stesso;
     e semplice deride
     l'immagine di sé.
L, Roma, Zempel e de Mey, 1730 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755, I
L, Parigi, Quillau, 1755, II -2 versi, 2 versi variati
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, I uguale
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, II -2 versi, 2 versi variati
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1776 -6 versi
L, Hérissant, 1780 -2 versi, 2 versi variati
III 6 «Serbati a grandi imprese» (4+4)
        Serbati a grandi imprese,
     acciò rimanga ascosa
     la macchia vergognosa
     di questa infedeltà.
        Che nel sentier d'onore
     se ritornar saprai,
     ricompensata assai
     vedrò la mia pietà.  
L, Roma, Zempel e de Mey, 1730 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755, I
L, Parigi, Quillau, 1755, II 1 verso variato
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, I uguale
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, II 1 verso variato
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1776 -4 versi
L, Hérissant, 1780 1 verso variato
III 7 «Finché rimango in vita» (7)
        Finché rimango in vita,
     ricomprerò col sangue
     la gloria mia tradita,
     il mio perduto onor.
     Farò che al mondo sia
     chiara l'emenda mia
     al pari dell'error.  
L, Roma, Zempel e de Mey, 1730 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755, I
L, Parigi, Quillau, 1755, II
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, I
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, II
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1776 assente
L, Hérissant, 1780 uguale
III 9 «Dov'è? Si affretti» (6+6)
        Dov'è? Si affretti
     per me la morte.
     Poveri affetti!
     Barbara sorte!
     Perché tradirmi
     sposa infedel?
        Lo credo appena;
     l'empia m'inganna!
     Quest'è una pena
     troppo tiranna,
     questo è un tormento
     troppo crudel.  
L, Roma, Zempel e de Mey, 1730 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755, I
L, Parigi, Quillau, 1755, II assente
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, I uguale
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, II assente
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1776 uguale
L, Hérissant, 1780 assente
III 11 «Son confusa pastorella» (4+4)
        Son confusa pastorella
     che nel bosco a notte oscura
     senza face e senza stella
     infelice si smarrì.
        Ogni moto più leggiero
     mi spaventa e mi scolora
     e lontana ancor l'aurora
     e non spero un chiaro dì.
L, Roma, Zempel e de Mey, 1730 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755, I
L, Parigi, Quillau, 1755, II 4 versi variati
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, I uguale
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, II 4 versi variati
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1776 uguale
L, Hérissant, 1780 4 versi variati
III 12 «Dagl'astri discendi» (4+4)
CORO
        Dagl'astri discendi,
     o nume giocondo,
     ristoro del mondo,
     compagno d'amor.
        D'un popolo intendi
     le supplici note,
     acceso le gote
     di sacro rossor.
L, Roma, Zempel e de Mey, 1730 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755, I
L, Parigi, Quillau, 1755, II
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, I
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, II
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1776
L, Hérissant, 1780
III 13 «Serva ad eroe sì grande» (4+5)
CORO
        Serva ad eroe sì grande,
     cura di Giove e prole,
     quanto rimira il sole,
     quanto circonda il mar.
        Né lingua adulatrice
     del nome suo felice
     trovi più dolce suono
     di chi risiede in trono
     il fasto a lusingar.
L, Roma, Zempel e de Mey, 1730 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755, I
L, Parigi, Quillau, 1755, II
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, I
L, Torino, Stamperia Reale, 1757, II
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1776
L, Hérissant, 1780