Ezio: concordanza dei pezzi chiusi
Ezio

Università di Siena

Pietro Metastasio
Niccolò Jommelli

Ezio

Progetto Andrea Chegai

Cura dei testi verbali Antonella D’Ovidio

Ezio: concordanza dei pezzi chiusi
I 2 «Se tu la reggi al volo» (4+4)
        Se tu la reggi al volo,
     su la tarpea pendice
     l'aquila vincitrice
     sempre tornar vedrò.
        Breve sarà per lei
     tutto il camin del sole;
     e allora i regni miei
     col ciel dividerò.
L, Venezia, Buonarigo, 1728 uguale
L, Roma, Zempel e de Mey, 1729
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1772
L, Parigi, Hérissant, 1780
I 3 «Pensa a serbarmi, o cara» (9)
        Pensa a serbarmi, o cara,
     i dolci affetti tuoi;
     amami e lascia poi
     ogn'altra cura a me.
       Tu mi vuoi dir col pianto
     che resti in abbandono.
     No, così vil non sono;
     e meco ingrato tanto
     no, Cesare non è.
L, Venezia, Buonarigo, 1728 uguale
L, Roma, Zempel e de Mey, 1729
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1772
L, Parigi, Hérissant, 1780
I 4 «Caro padre, a me non dei» (4+4)
FULVIA
        Caro padre, a me non dei
     rammentar che padre sei;
     io lo so; ma in questi accenti
     non ritrovo il genitor.
        Non son io che ti consiglia;
     è il rispetto d'un regnante,
     è l'affetto d'una figlia,
     è il rimorso del tuo cor.
L, Venezia, Buonarigo, 1728 uguale
L, Roma, Zempel e de Mey, 1729
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1772
L, Parigi, Hérissant, 1780
I 5 «Il nocchier che si figura» (4+4)
        Il nocchier che si figura
     ogni scoglio, ogni tempesta,
     non si lagni se poi resta
     un mendico pescator.
        Darsi in braccio ancor conviene
     qualche volta alla fortuna,
     che sovente in ciò che avviene
     la fortuna ha parte ancor.
L, Venezia, Buonarigo, 1728 uguale
L, Roma, Zempel e de Mey, 1729
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1772
L, Parigi, Hérissant, 1780
I 7 «Quanto mai felici siete» (4+4)
        Quanto mai felici siete,
     innocenti pastorelle,
     che in amor non conoscete
     altra legge che l'amor.
        Ancor io sarei felice,
     se potessi all'idol mio
     palesar, come a voi lice,
     il desio di questo cor.
L, Venezia, Buonarigo, 1728 uguale
L, Roma, Zempel e de Mey, 1729
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1772
L, Parigi, Hérissant, 1780
I 10 «Mio bel nume, ah, pensa, oh dio» (2+2+3+4)
EZIO
        Mio bel nume, ah, pensa, oh dio!
     ch'io mi fido del tuo amor.
FULVIA
        Non temer bell'idol mio,
     per te serbo questo cor.
EZIO
        Dunque, addio!
FULVIA
                                                             Mio ben, deh, senti...
EZIO
     Spiega pur quei cari accenti.
FULVIA
     Non mi posso ohimè spiegar.
A DUE
        Ah! Chi mai più gravi affanni
     ha sofferto nell'amar!
     Questo è il frutto, o ingiusti dei...
FULVIA
     Del mio amor.
EZIO
                                De' miei trofei.
L, Venezia, Buonarigo, 1728 assente
L, Roma, Zempel e de Mey, 1729
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1772
L, Parigi, Hérissant, 1780
II 4 «Va' dal furor portata» (4+4)
        Va' dal furor portata,
     palesa il tradimento;
     ma ti sovvenga, ingrata,
     il traditor qual è.
        Scopri la frode ordita;
     ma pensa in quel momento
     ch'io ti donai la vita,
     che tu la togli a me.
L, Venezia, Buonarigo, 1728 uguale
L, Roma, Zempel e de Mey, 1729
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1772 1 verso variato
L, Parigi, Hérissant, 1780 uguale
II 6 «Recagli quell'acciaro» (4+4)
        Recagli quell'acciaro
     che gli difese il trono;
     rammentagli chi sono
     e vedilo arrossir.
        E tu serena il ciglio,
     se l'amor mio t'è caro;
     l'unico mio periglio
     sarebbe il tuo martir.
L, Venezia, Buonarigo, 1728 uguale
L, Roma, Zempel e de Mey, 1729
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1772
L, Parigi, Hérissant, 1780
II 7 «Quel fingere affetto» (6+4)
FULVIA
        Quel fingere affetto
     allor che non s'ama
     per molti è diletto;
     ma pena la chiama
     quest'alma non usa
     a fingere amor.
        Mi scopre, m'accusa
     se parla, se tace
     il labbro seguace
     dei moti del cor.
L, Venezia, Buonarigo, 1728 uguale
L, Roma, Zempel e de Mey, 1729
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1772 assente
L, Parigi, Hérissant, 1780 uguale
II 8 «Nasce al bosco in rozza cuna» (4+4)
        Nasce al bosco in rozza cuna
     un felice pastorello
     e coll'aure di fortuna
     giunge i regni a dominar.
        Presso al trono in regie fasce
     sventurato un altro nasce
     e fra l'ire della sorte
     va gli armenti a pascolar.
L, Venezia, Buonarigo, 1728 uguale
L, Roma, Zempel e de Mey, 1729
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1772
L, Parigi, Hérissant, 1780
II 10 «Finché per te mi palpita» (4+4)
        Finché per te mi palpita
     timido in petto il cor,
     accendersi d'amor
     non sa quest'alma.
        Nell'amorosa face
     qual pace ho da sperar,
     se comincio ad amar
     priva di calma.
L, Venezia, Buonarigo, 1728 uguale
L, Roma, Zempel e de Mey, 1729
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1772
L, Parigi, Hérissant, 1780
II 12 «Per quel vago ciglio» (21)
        Per quel vago ciglio
     contento morrò.
FULVIA
     Non ho più consiglio
     temer più non so.
VALENTINIANO
     Ah perfido... Ah ingrata...
     dovrete temer.
FULVIA
     (Ah sorte spietata!
     Io perdo il mio ben)
EZIO
     (Ah solo per lei
     mi palpita il sen)
VALENTINIANO
     Io fremo... vorrei...
     che oltraggi, che inganni!
A TRE
     (Ah cieli tiranni!)
     Conosco gli effetti
     del vostro poter).
EZIO
     Mia cara perdono
FULVIA
     Mia vita, che dici?
VALENTINIANO
     Vedrete chi sono.
A TRE
     (De' giorni felici
     ahi, come in un punto
     disparve il seren!)
L, Venezia, Buonarigo, 1728 assente
L, Roma, Zempel e de Mey, 1729
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1772 «Non trionfar; poss'io»
L, Parigi, Hérissant, 1780 assente
III 4 «Se la mia vita» (6+6)
EZIO
        Se la mia vita
     dono è di Augusto,
     il freddo Scita,
     l'Etiope adusto
     al piè di Cesare
     piegar farò.
        Perché germoglino
     per te gli allori,
     mi vedrai spargere
     nuovi sudori,
     saprò combattere,
     morir saprò.
L, Venezia, Buonarigo, 1728 «Lieto sarò di questa»
L, Roma, Zempel e de Mey, 1729 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1772 «Tutto il mio sangue d'Augusto è dono»
L, Parigi, Hérissant, 1780 uguale
III 7 «Per tutto il timore» (6+5)
        Per tutto il timore
     perigli m'addita.
     Si perda la vita,
     finisca il martire;
     è meglio morire
     che viver così.
        La vita mi spiace,
     se il fato nemico
     la speme, la pace,
     l'amante, l'amico
     mi toglie in un dì.
L, Venezia, Buonarigo, 1728 uguale
L, Roma, Zempel e de Mey, 1729
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1772
L, Parigi, Hérissant, 1780
III 8 «Tergi l'ingiuste lagrime» (4+6)
MASSIMO
        Tergi l'ingiuste lagrime,
     dilegua il tuo martiro,
     che s'io per te respiro,
     tu regnerai per me.
        Di raddolcirti io spero
     questo penoso affanno
     col dono d'un impero,
     col sangue d'un tiranno
     che delle nostre ingiurie
     punito ancor non è.
L, Venezia, Buonarigo, 1728 «A quel pianto che versi dolente»
L, Roma, Zempel e de Mey, 1729 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1772 assente
L, Parigi, Hérissant, 1780 uguale
III 9 «Ah! Non son io che parlo» (4+4)
        Ah! Non son io che parlo;
     è il barbaro dolore
     che mi divide il core,
     che delirar mi fa.
        Non cura il ciel tiranno
     l'affanno in cui mi vedo;
     un fulmine gli chiedo
     e un fulmine non ha.
L, Venezia, Buonarigo, 1728 uguale
L, Roma, Zempel e de Mey, 1729
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1772
L, Parigi, Hérissant, 1780
III 11 «Della vita nel dubio camino» (2+2)
CORO
        Della vita nel dubio camino
     si smarrisce l'umano pensier.
        L'innocenza è qual astro divino
     che rischiara fra l'ombre il sentier.
L, Venezia, Buonarigo, 1728 uguale
L, Roma, Zempel e de Mey, 1729
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1772
L, Parigi, Hérissant, 1780