L’olimpiade (Jommelli): concordanza dei pezzi chiusi
L’olimpiade

Università di Siena

Pietro Metastasio
Niccolò Jommelli

L’olimpiade

Progetto Andrea Chegai

Cura dei testi verbali Lorenzo Mattei

L'olimpiade (Jommelli): concordanza dei pezzi chiusi
prologo  «Dolci suoni, voci grate» (4+4+4+4+4+4+4)
CORO
        Dolci suoni, voci grate,
     liete danze consacrate
     siano a Carlo ch'è l'onore,
     lo splendor di nostra età.
APOLLO
        Arti belle, se vivete,
     se sicure non temete
     della guerra il rio furore,
     è favor di sua bontà.
CORO
        Dolci suoni, voci grate,
     liete danze consacrate
     siano a Carlo ch'è l'onore,
     lo splendor di nostra età.
CALLIOPE
        Di lui dunque celebrate
     il bel giorno e festeggiate
     con affetto e amor verace
     quella pace ch'ei vi dà.
CORO
        Dolci suoni, voci grate,
     liete danze consacrate
     siano a Carlo ch'è l'onore,
     lo splendor di nostra età.
CALLIOPE E APOLLO
        Ah se il ciel ci arride poi,
CALLIOPE
     La sua gloria...
APOLLO
                                I merti suoi...
CALLIOPE
     Il mio canto...
APOLLO
                              La mia cetra...
APOLLO E CALLIOPE
     Sino all'etra inalzerà.
CORO
        Dolci suoni, voci grate,
     liete danze consacrate
     siano a Carlo ch'è l'onore,
     lo splendor di nostra età.
L, Vienna, van Ghelen, 1733 assente
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1774
L, Parigi, Hérissant, 1780
I 2 «Superbo di me stesso» (4+4)
MEGACLE
        Superbo di me stesso
     andrò, portando in fronte
     quel caro nome impresso
     come mi sta nel cor.
        Dirà la Grecia poi
     che fur comuni a noi
     l'opre, i pensier, gli affetti
     e alfine i nomi ancor.
L, Vienna, van Ghelen, 1733 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1774
L, Parigi, Hérissant, 1780
I 3 «Quel destrier che all'albergo è vicino» (4+4)
        Quel destrier che all'albergo è vicino
     più veloce s'affretta nel corso;
     non l'arresta l'angustia del morso,
     non la voce che legge gli dà.
        Tal quest'alma, che piena è di speme,
     nulla teme, consiglio non sente;
     e si forma una gioia presente
     del pensiero che lieta sarà.
L, Vienna, van Ghelen, 1733 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1774
L, Parigi, Hérissant, 1780
I 4 «O care selve, o cara» (2+4+2+4+2+4+2+1)
CORO
        O care selve, o cara
     felice libertà.
ARGENE
        Qui se un piacer si gode,
     parte non v'ha la frode;
     ma lo condisce a gara
     amore e fedeltà.
CORO
        O care selve, o cara
     felice libertà.
ARGENE
        Qui poco ognun possiede
     e ricco ognun si crede;
     né più bramando impara
     che cosa è povertà.
CORO
        O care selve, o cara
     felice libertà.
ARGENE
        Senza custodi o mura
     la pace è qui sicura,
     che l'altrui voglia avara
     onde allettar non ha.
CORO
        O care selve, o cara
     felice libertà.
ARGENE
        Qui gl'innocenti amori
L, Vienna, van Ghelen, 1733 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1774
L, Parigi, Hérissant, 1780
I 5 «Del destin non vi lagnate» (4+4)
        Del destin non vi lagnate,
     se vi rese a noi soggette;
     siete serve, ma regnate
     nella vostra servitù.
        Forti noi, voi belle siete;
     e vincete in ogni impresa,
     quando vengono a contesa
     la bellezza e la virtù.
L, Vienna, van Ghelen, 1733 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1774
L, Parigi, Hérissant, 1780
I 6 «Tu di saper procura» (4+4)
        Tu di saper procura
     dove il mio ben s'aggira,
     se più di me si cura,
     se parla più di me.
        Chiedi se mai sospira,
     quando il mio nome ascolta,
     se 'l proferì talvolta
     nel ragionar fra sé.
L, Vienna, van Ghelen, 1733 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1774
L, Parigi, Hérissant, 1780
I 7 «Più non si trovano» (6+6)
        Più non si trovano
     fra mille amanti
     sol due bell'anime
     che sian costanti;
     e tutti parlano
     di fedeltà.
        E il reo costume
     tanto s'avanza
     che la costanza
     di chi ben ama
     ormai si chiama
     semplicità.
L, Vienna, van Ghelen, 1733 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1774
L, Parigi, Hérissant, 1780
I 10 «Ne' giorni tuoi felici» (2+2+4+2+2+2)
        Ne' giorni tuoi felici
     ricordati di me.
ARISTEA
        Perché così mi dici,
     anima mia, perché?
MEGACLE
        Taci bell'idol mio.
ARISTEA
     Parla mio dolce amor.
A DUE
     parlando / Ah che                        oh dio! / tacendo
     tu mi trafiggi 'l cor.
ARISTEA
        (Veggio languir chi adoro
     né intendo il suo languir!)
MEGACLE
        (Di gelosia mi moro
     e non lo posso dir!)
A DUE
        Chi mai provò di questo
     più barbaro dolor?
L, Vienna, van Ghelen, 1733 +1 verso
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1774
L, Parigi, Hérissant, 1780
II 2 «Parto: ma so che degno» (4+4)
        Parto: ma so che degno
     di tal mercé non sono;
     ma quell'ingiusto sdegno
     non meritai da te.
        Felice il ciel ti rese;
     hai d'esser bella il dono,
     ma l'essere cortese
     vanto minor non è.  
L, Vienna, van Ghelen, 1733 assente
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1774 uguale
L, Parigi, Hérissant, 1780 assente
II 3 «Grandi, è ver, son le tue pene» (4+4)
        Grandi, è ver, son le tue pene;
     perdi, è ver, l'amato bene;
     ma sei tua, ma piangi intanto,
     ma domandi almen pietà.
        Io dal fato, io sono oppressa.
     Perdo altrui, perdo me stessa;
     né conservo almen del pianto
     l'infelice libertà.
L, Vienna, van Ghelen, 1733 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1774
L, Parigi, Hérissant, 1780
II 4 «Che non mi disse un dì» (5+5)
        Che non mi disse un dì?
     Quai numi non giurò?
     E come, oh dio, si può,
     come si può così
     mancar di fede!
        Tutto per lui perdei,
     oggi lui perdo ancor.
     Poveri affetti miei!
     Questa mi rendi, amor,
     questa mercede?
L, Vienna, van Ghelen, 1733 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1774
L, Parigi, Hérissant, 1780
II 5 «Del forte Licida» (4+4+4+4)
TUTTO IL CORO
        Del forte Licida
     nome maggiore
     d'Alfeo sul margine
     mai non suonò.
PARTE DEL CORO
        Sudor più nobile
     del suo sudore
     l'arena olimpica
     mai non bagnò.
ALTRA PARTE
        L'arti ha di Pallade;
     l'ali ha d'Amore;
     d'Apollo e d'Ercole
     l'ardir mostrò.
TUTTO IL CORO
        Del forte Licida
     nome maggiore
     D'Alfeo sul margine
     mai non suonò.
L, Vienna, van Ghelen, 1733 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1774
L, Parigi, Hérissant, 1780
II 6 «So ch'è fanciullo Amore» (3+4)
CLISTENE
        So ch'è fanciullo Amore
     né conversar gli piace
     con la canuta età.
        Di scherzi ei si compiace;
     si stanca del rigore;
     e stan di rado in pace
     rispetto e libertà.
L, Vienna, van Ghelen, 1733 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1774 -1 verso
L, Parigi, Hérissant, 1780 uguale
II 9 «Se cerca, se dice» (4+4+4)
        Se cerca, se dice:
     «L'amico dov'è?»
     «L'amico infelice»
     rispondi «morì».
        Ah no; sì gran duolo
     non darle per me.
     Rispondi ma solo:
     «Piangendo partì».
        Che abisso di pene!
     Lasciare il suo bene!
     Lasciarlo per sempre!
     Lasciarlo così!
L, Vienna, van Ghelen, 1733 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1774
L, Parigi, Hérissant, 1780
II 10 «Tu me da me dividi» (4+4)
ARISTEA
        Tu me da me dividi,
     barbaro tu m'uccidi;
     tutto il dolor ch'io sento,
     tutto mi vien da te.
        No, non sperar mai pace;
     odio quel cor fallace;
     oggetto di spavento
     sempre sarai per me.
L, Vienna, van Ghelen, 1733 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1774
L, Parigi, Hérissant, 1780
II 13 «Gemo in un punto e fremo» (4+4)
        Gemo in un punto e fremo;
     fosco mi sembra il giorno;
     ho cento larve intorno;
     ho mille furie in sen.
        Con la sanguigna face
     m'arde Megera il petto;
     m'empie ogni vena Aletto
     del freddo suo velen.
L, Vienna, van Ghelen, 1733 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1774
L, Parigi, Hérissant, 1780
III 2 «Caro, son tua così» (4+4)
        Caro, son tua così
     che, per virtù d'amor,
     i moti del tuo cor
     risento anch'io.
        Mi dolgo al tuo dolor;
     gioisco al tuo gioir;
     ed ogni tuo desir
     diventa il mio.
L, Vienna, van Ghelen, 1733 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1774
L, Parigi, Hérissant, 1780
III 3 «Lo seguitai felice» (4+4)
        Lo seguitai felice,
     quand'era il ciel sereno;
     alle tempeste in seno
     voglio seguirlo ancor.
        Come dell'oro il fuoco
     scuopre le masse impure,
     scuoprono le sventure
     de' falsi amici il cor.
L, Vienna, van Ghelen, 1733 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1774 -4 versi
L, Parigi, Hérissant, 1780 uguale
III 4 «Fiamma ignota nell'alma mi scende» (3+3)
        Fiamma ignota nell'alma mi scende;
     sento il nume; m'inspira, m'accende,
     di me stessa mi rende maggior.
        Ferri, bende, bipenni, ritorte,
     pallid'ombre compagne di morte,
     già vi guardo ma senza terror.
L, Vienna, van Ghelen, 1733 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1774 assente
L, Parigi, Hérissant, 1780 uguale
III 5 «Son qual per mare ignoto» (4+4)
        Son qual per mare ignoto
     naufrago passaggiero,
     già con la morte a nuoto
     ridotto a contrastar.
        Ora un sostegno ed ora
     perde una stella; alfine
     perde la speme ancora
     e s'abbandona al mar.
L, Vienna, van Ghelen, 1733 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1774
L, Parigi, Hérissant, 1780
III 6 «I tuoi strali terror de' mortali» (3)
CORO
        I tuoi strali terror de' mortali
     ah sospendi, gran padre de' numi,
     ah deponi, gran nume de' re.
L, Vienna, van Ghelen, 1733 +12 versi
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1774 uguale
L, Parigi, Hérissant, 1780 +12 versi
III 6 «Non so donde viene» (6+4)
        Non so donde viene
     quel tenero affetto,
     quel moto che ignoto
     mi nasce nel petto,
     quel gel che le vene
     scorrendo mi va.
        Nel seno a destarmi
     sì fieri contrasti
     non parmi che basti
     la sola pietà.
L, Vienna, van Ghelen, 1733 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1774 assente
L, Parigi, Hérissant, 1780 uguale
III 7 «Dolce amico ai giorni tuoi» (3+2+2+6+3)
LICIDA
        Dolce amico ai giorni tuoi
     quegli aggiunga il ciel pietoso
     che il destino invola a me.
MEGACLE
        Ah! di Lete il guado ombroso
     voglio anch'io varcar con te.
CLISTENE
        Che momento tormentoso!
     pena, oh dio! maggior non v'è.
LICIDA
        Viver dei.
MEGACLE
                                                   Che cenno è questo!
CLISTENE
     Che spettacolo funesto!
LICIDA
     Dammi...
MEGACLE
                       Prendi...
LICIDA E MEGACLE
                                       Un altro amplesso.
A TRE
     Non resisto al fiero eccesso
     del tiranno affanno mio.
MEGACLE
     Prence...
LICIDA
                     Amico...
MEGACLE, LICIDA
                                     Oh stelle! Addio.
CORO
        I tuoi strali terror de' mortali
     ah sospendi, gran padre de' numi,
     ah deponi, gran nume de' re.
L, Vienna, van Ghelen, 1733 assente
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1774 uguale
L, Parigi, Hérissant, 1780 assente
III 10 «Viva il figlio delinquente» (3+3)
CORO DI SACERDOTI E POPOLO
        Viva il figlio delinquente,
     perché in lui non sia punito
     l'innocente genitor.
        Né funesti il dì presente,
     né disturbi il sacro rito
     un'idea di tanto orror.
L, Vienna, van Ghelen, 1733 uguale
L, Venezia, Bettinelli, 1733
L, Parigi, Quillau, 1755
L, Torino, Stamperia Reale, 1757
L, Lisbona, Stamperia Reale, 1774
L, Parigi, Hérissant, 1780